L’indagine del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha portato, qualche giorno fa, al recupero di un dipinto dell’artista Artemisia Gentileschi. L’opera seicentesca avrebbe un valore di più di due milioni di euro.
Il dipinto è stato rimpatriato dall’Austria dove era stato esportato illecitamente dal territorio nazionale al fine di commercializzarlo all’estero.
L’opera di straordinario pregio storico-artistico raffigurante Caritas romana (Storia di Cimone e Pero narrata da Valerio Massimo nel Factorum et dictorum memorabilium libri IX), commissionata alla pittrice romana intorno la metà del ‘600 dal Conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, era conservata presso il Castello Marchione di Conversano (Bari).
Le persone indagate sono due, nel 2019 avrebbero presentato il quadro all’Ufficio Esportazione del Ministero della cultura di Genova, dissimulando l’attribuzione alla pittrice Italiana di scuola Caravaggesca, dichiarando un valore economico nettamente sottostimato e tacendo il legame storicamente documentato con contesti architettonici vincolati. In questo modo sarebbero riusciti ad ottenere un attestato di libera circolazione viziato dall’erronea rappresentazione e valutazione dei fatti posti a base della decisione della Commissione consultiva.
I proprietari sono dunque riusciti ad esportare il dipinto, affidandolo ad una prestigiosa Casa d’aste austriaca per massimizzare il ricavo economico della sua vendita all’estero, in questo modo sarebbe stato sottratto definitivamente al patrimonio culturale nazionale.
Le indagini sono state avviate all’inizio del 2020 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bari, dirette dalla procura di Bari. Sono stati attivati immediatamente gli Uffici del Ministero della Cultura che, annullata in via amministrativa l’autorizzazione rilasciata sulla base di dichiarazione mendaci, hanno avviato contestualmente il procedimento che ha determinato il diniego della libera circolazione.
Data l’inosservanza dell’ordine di rimpatrio dell’opera, Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari ha richiesto all’Autorità Giudiziaria l’adozione di provvedimenti finalizzati ad impedire la dispersione, lo spostamento, il trasferimento o l’alienazione del quadro.
Dopo aver rintracciato il dipinto presso la Casa d’aste in Vienna, i Carabinieri lo hanno sottoposto a sequestro in esecuzione consentendo, con il coordinamento dell’organismo europeo di cooperazione giudiziaria penare Eurojust e la collaborazione della Polizia austriaca, di recuperare e rimpatriare l’opera.